Le azioni dietro le domande
Ogni domanda, anche la più semplice (“A che ora parte il primo treno per Milano?”), presuppone un obiettivo e quindi un’azione.
L’obiettivo è sottinteso anche nella query di ricerca che l’utente ridurrà nella formula “treni per Milano”.
Qui l’obiettivo è implicito, ma sarà l’elaborazione di Google a spacchettare le parole in entità di significato (appunto semantiche) e a tradurre in modo esplicito l’urgenza (utilizzo del singolare) e l’intenzione (prendere un treno).
Dato questo obiettivo, cosa significa quindi guidare le azioni dell’utente verso la soddisfazione del suo intento?
Come guidare le azioni attraverso la User Experience
Se la richiesta implica o meno un’esigenza immediata, anche la risposta deve essere adeguata.
E infatti sui treni (come su qualsiasi forma di trasporto pubblico), Google non sbaglia. Puoi trovare queste informazioni in un box immediato dei risultati di Google Maps.
Allora perché la stessa richiesta non restituisce, tra i risultati organici, nessuna pagina di Trenitalia con gli orari last minute per la destinazione richiesta? Solo Italo ha una pagina di destinazione specifica (ma non soddisfa l’urgenza).
Questo è un esempio che può dimostrare la stretta correlazione tra un intento di ricerca e l’esperienza che il contenuto di un sito web offre ai suoi utenti.
I form che le nostre aziende di trasporti su rotaia propongono online sono forse chiari e semplici, ma non risolvono l’esigenza immediata di chi deve partire adesso e non domani.
Entrambe le aziende concorrenti potrebbero creare nuove pagine di destinazione (landing pages) per offrire un percorso diretto per l’acquisto di un biglietto per gli ultimi treni in partenza. Treni in partenza o che partiranno nelle ore successive al momento in cui viene digitata (oppure comunicata) la query di ricerca.
Fine della seconda parte